Una Cameretta in Stile Montessori
4 Maggio 2020
“ Il bambino è insieme una speranza e una promessa per l’umanità. ”
Maria Montessori
Se hai avuto a che fare con bambini, non puoi non aver sentito parlare di Maria Montessori: seppur i suoi primi studi sull’educazione dei bambini hanno da poco compiuto 100 anni, ancora oggi il suo Metodo continua ad ispirare genitori, educatori e designer.
A misura di bambino
In un mondo “a misura di bambino”, la filosofia Montessori può essere declinata nell’ambito educativo pensando al bambino come persona autonoma, che scopre il mondo e sé stesso in un ambiente sociale e spaziale a sua misura, sotto la guida silenziosa dell’adulto.
Anche la cameretta può quindi essere pensata o trasformarsi in un ambiente di apprendimento, in cui l’adulto ha selezionato giochi, arredi e complementi con l’obiettivo di permettere al bambino di “far da sé”.
Se parliamo di bambini al di sotto dei 3 anni, la nostra scelta può essere un letto basso senza sbarre laterali, che permetta al bambino sin dai suoi primi passi di scendere e salire in totale sicurezza. Per bambini più grandi, il letto può trasformarsi in uno spazio più raccolto, con struttura a baldacchino, che gli permetta di godere di momenti di relax come durante la lettura o fungere da luogo sicuro, come un nascondiglio.
Sedie e tavoli andranno appositamente scelti sulla base dell’età dei bambini e permetteranno loro di sedersi ed alzarsi in autonomia.
Anche la fase della preparazione mattutina, sempre guidata dal genitore, può essere svolta autonomamente dal bambino. Si può predisporre parte del guardaroba in un arredo aperto a lui accessibile, in modo da favorire la sua autonomia anche nella scelta degli indumenti da indossare.
L’importanza dei materiali
Infine, non sono solamente le dimensioni o la forma a caratterizzare un arredo in stile montessoriano, anche la scelta dei materiali e la sicurezza delle finiture in fase di produzione sono fondamentali: meglio puntare su prodotti naturali quali il legno, trattati con verniciature adatte al contatto dei bambini, in modo che l’esperienza sensoriale possa svolgersi con curiosità ed in piena sicurezza.
Articolo scritto e pubblicato su Phanto.com