Un Design dalle linee morbide

31 Luglio 2020

linee-morbide

La retta è una curva che non sogna

Pensando a questo aforisma di Manoel de Barros, possiamo azzardare un’idea in fatto di geometria; il rimando è a quanto piacevole e onirica sia la linea volubile, la curva morbida: non solamente nell’interior design, ma anche in altri ambiti come l’Automotive; per sognare basta pensare alle curve adrenaliniche da godere su una biposto sportiva o alle forme voluttuose delle auto degli anni ’60, come la mitica Porsche 91 o la Vespa 50. La forma curva, il cerchio, ci riallaccia a ciò che di più leggero ed emotivo ci sia, trasmette un senso di sicurezza e di accoglienza.

Come già abbiamo accennato, la forma curva diventa protagonista nel design degli anni ’60, che appunto propone divani e sedute dalle linee morbide e angoli smussati. Questi elementi vengono ripresi anche nel design contemporaneo, basti pensare agli arredi scultorei seppur essenziali nelle forme della serie Corolla di Billiani o di Swell di Normann Copenhagen se parliamo di imbottiti, o Pulpo – Delight e Plateau – Fest nell’ambito dei tavolini. Il volume dagli spigoli morbidi ben si inserisce nel contesto degli spazi moderni, siano essi uffici, ristoranti o abitazioni; i rigorosi spazi scatolari dalle pareti nette e funzionali vengono attenuati nella loro rigorosità dagli arredi che contengono, rendendo l’ambiente intimo ed accogliente.

Per completare questo concetto di accoglienza e plasticità dato dall’oggetto di design, la forma curva punta sul colore, possibilmente sgargiante e ricercato, che appunto rende il volume un elemento scultoreo e primario nel contesto architettonico.

In un ambiente dalle tinte neutre e fredde, l’inserimento di divani dalle linee morbide e dalle tonalità calde, spezza la monotonia catturando la scena. La purezza delle forme rende queste sedute elementi senza tempo, che vengono vissuti a dispetto delle apparenze in modo funzionale, senza rimanere oggetti dal solo valore estetico ma anche comodamente fruibili.

 

Articolo scritto e pubblicato su Phanto.com